sabato 31 dicembre 2016

A2DA: LABORATORIO TEATRALE PSICOMOTRICITA' THEATRE WORK...

A2DA: LABORATORIO TEATRALE PSICOMOTRICITA' THEATRE WORK...: Carissimi con il nuovo anno l'Associazione SOS Dislessia si propone di avviare un  LABORATORIO TEATRALE SULLA PSICOMOTRICITA' &quot...

LABORATORIO TEATRALE PSICOMOTRICITA' THEATRE WORKSHOP PSYCHOMOTOR '

Carissimi con il nuovo anno l'Associazione SOS Dislessia si propone di avviare un LABORATORIO TEATRALE SULLA PSICOMOTRICITA' "GIOCARE CON IL CORPO" di cui alleghiamo il progetto.

Il laboratorio è indirizzato a bambini dai 6 agli 11 anni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento e intende proporre una serie di esercizi ed attività legati alle sette funzioni psico-motorie principali:

equilibrio
lateralizzazione
orientamento spaziale
orientamento temporale
tono
organizzazione globale
organizzazione oculo-manuale

Attraverso le proposte teatrali i bambini svilupperanno l'immaginazione, la creatività, la relazione con l’altro, la collaborazione e la cooperazione.

Il corso verrà tenuto da Alessia Passarelli, attrice, regista e pedagogista teatrale, specializzata in DSA.

Il laboratorio prevede 1 incontro settimanale
della durata di 2 ore

Il giorno sarà stabilito in base alle esigenze dei partecipanti

Gli incontri si svolgeranno da Gennaio a Giugno 2017 a Pontelagoscuro (Fe) presso il Centro Sociale il Quadrifoglio (Viale Savonuzzi, 54) e la sede del Teatro Comunitario (Piazza Bruno Buozzi, 14). 

Il costo mensile sarà di € 30 per ciascun partecipante 

Per iscrizioni scrivere a sos.dislessia@gmail.com oppure telefonare al 338-7920398

Associazione di Volontariato
S.O.S. Dislessia - Onlus
Sede Legale: Via Ravenna, n. 52 - FE
Sede Operativa: Via Algeria, n. 7 - FE
Cell. 338-7920398

Dear ones with the new year the association SOS Dyslexia aims to start a THEATRE WORKSHOP ON psychomotor ' "PLAY WITH YOUR BODY" of which we enclose the project.
 
The workshop is aimed at children aged 6 to 11 years old with specific learning disorders and intends to propose a series of exercises and activities related to the seven major psycho-motor functions:
  equilibrium lateralization spatial orientation time orientation tone global organization organization eye-hand  
The course will be taught by Alessia Passarelli, actress, director and theater educator, specializing in DSA.
Through theatrical proposals children develop imagination, creativity, relationships with others, collaboration and cooperation.     The laboratory provides the first weekly meeting the duration of 2 hours  
The meetings will take place from January to June 2017 Pontelagoscuro (Fe) at the Centro Sociale Quadrifoglio (Viale Savonuzzi, 54) and the seat of Community Theatre (Piazza Bruno Buozzi, 14).
The day will be determined by the needs of the participants     The monthly cost will be € 30 per each participant   For registration please write to sos.dislessia@gmail.com or call 338-7920398   Voluntary association SOS. Dyslexia - Onlus
www.facebook.com/SosDislessiaOnlus
Registered Office: Via Ravenna, n. 52 - FE Headquarters: Via Algeria, n. 7 - FE Cell. 338-7920398
www.sosdislessia-ferrara.it



lunedì 26 dicembre 2016

A2DA: 2 POST MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDA...

A2DA: 2 POST MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDA...: 2 POST Master biennale di specializzazione in pedagogia 2 POST clinica  two-year master's degree in clinical pedagogy

2 POST MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA 2 POST CLINICA TWO-YEAR MASTER'S DEGREE IN CLINICAL PEDAGOGY


2 POST Master biennale di specializzazione in pedagogia 2 POST clinica 

two-year master's degree in clinical pedagogy



A2DA: MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA C...

A2DA: MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA C...: two-year master's degree in clinical pedagogy

A2DA: MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA C...

A2DA: MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA C...: two-year master's degree in clinical pedagogy

MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN PEDAGOGIA CLINICA TWO-YEAR MASTER'S DEGREE IN CLINICAL PEDAGOGY




two-year master's degree in clinical pedagogy


A2DA: ROBERT DE NIRO SPEAK CANDIDLY ABOUT "VAXXED" VACCI...

A2DA: ROBERT DE NIRO SPEAK CANDIDLY ABOUT "VAXXED" VACCI...: Robert De Niro speak candidly about "VAXXED" vaccine documentary, his son, autism - NBC 13-04-2016 - YouTube Film VAXXED va...

ROBERT DE NIRO SPEAK CANDIDLY ABOUT "VAXXED" VACCINE DOCUMENTARY, HIS SON, AUTISM



Robert De Niro speak candidly about "VAXXED" vaccine documentary, his son, autism - NBC 13-04-2016 - YouTube

Film VAXXED vaccine documentary BY ROBERT DE NIRO 

lunedì 7 novembre 2016

A2DA: A2DA: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici ...

A2DA: A2DA: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici ...: A2DA: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di App... : Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di Apprendimento  Stiamo opera...

A2DA: iniziative del Comune di Ferrara U.O. INTEGRAZIONE...

A2DA: iniziative del Comune di Ferrara U.O. INTEGRAZIONE...: COMUNE DI FERRARA U.O. INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI DISABILI E STRANIERI UFFICIO INTEGRAZIONE DISABILI Gent.mi Genitori, nei pr...

iniziative del Comune di Ferrara U.O. INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI DISABILI E STRANIERI UFFICIO INTEGRAZIONE DISABILI

COMUNE DI FERRARA
U.O. INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI DISABILI E STRANIERI
UFFICIO INTEGRAZIONE DISABILI

Gent.mi Genitori,
nei prossimi giorni sono in calendario nella nostra sede di via del Salice due incontri per i genitori dei bambini che fruiscono del nostro servizio di assistenza educativa ai quale desideriamo invitarvi:

Lunedi 7 novembre alle ore 17.00 si incontra il LABORATORIO DI SCRITTURA  condotto da Adriana Lorenzi che si concentra sull'esperienza scolastica dei figli dei genitori che vi partecipano. Il laboratorio è partito due settimane fa con un piccolo gruppo di genitori e può quindi ancora accogliere qualche altra mamma o papà. Dopo l'incontro di lunedì prossimo sono previsti altri due incontri prima di Natale con l'obiettivo di pubblicare il secondo numero di Viceversa a febbraio 2017.

Due giorni dopo, Mercoledì 9 novembre alle ore 16.00 ci sarà invece il primo incontro del "neonato" GRUPPO di MUTUO-AIUTO tra genitori condotto da Jacopo Ceramelli. La presentazione di questa nuova proposta ha suscitato molto interesse ed entusiasmo, diversi genitori hanno già detto che vi parteciperanno e dopo il 9 novembre il gruppo si incontrerà ancora il 23 novembre, il 7 e il 21 dicembre.

Sia il gruppo di scrittura che quello di mutuo-aiuto possono ancora accogliere qualche genitore e quindi l'invito per tutte e tutti è senz'altro quello di farsi avanti per incontrare e condividere la propria esperienza con altre famiglie e per far sentire la propria voce.
Un colpo di telefono in orario di ufficio (0532-753945) o una mail ad integrazione.disabili@comune.fe.it per manifestare il proprio interesse e per avvisarci che parteciperete ad uno o l'altro dei gruppi ci aiuteranno a  preparare meglio gli incontri.
Buon fine settimana e un cordiale saluto

TULLIO MONINI e ALESSANDRO VENTURINI
(Comune di Ferrara)


p.s. ogni incontro durerà circa un paio d'ore ma attenzione all'orario di inizio che è un po' diverso: il gruppo di scrittura si incontra alle 17.00 del lunedì mentre il gruppo di mutuo-aiuto ha deciso di vedersi a partire dalle16.00 del mercoledì

lunedì 31 ottobre 2016

A2DA: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di App...

A2DA: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di App...: Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di Apprendimento  Stiamo operando una ricerca nel campo dei Deficit Specifici di Apprendime...
Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di Apprendimento
Stiamo operando una ricerca nel campo dei Deficit Specifici di Apprendimento e incontriamo,
oramai da 4 anni, resistenze e pregiudizi da parte del mondo scientifico e degli “Addetti ai lavori”.
Ci sentiamo in dovere di chiarire alcuni punti fondamentali in nome di quelle migliaia di bimbi in
difficoltà e delle loro famiglie che potranno beneficiare di un futuro più sereno se solo ci fosse un
minimo di disponibilità a prendere in esame i risultati che stiamo ottenendo. I nostri bimbi
migliorano autostima, padronanza esecutiva e prestazioni scolastiche esercitandosi e giocando in
modo mirato e, siccome è troppo banale pensare che ciò possa attenuare i loro deficit , ci viene
obiettato che i miglioramenti ottenuti non dipendono sicuramente dal rapporto tra disprassia e
dislessia.
Considerare la Comorbilità tra dislessia e disprassia come motivo di mancata interferenza tra i due
fenomeni è insensato, non corretto e tendenzioso. Insensato, in quanto se due fenomeni si
presentano simultaneamente ciò deve indurre a considerarli collegati e non a se stanti. Non
corretto scientificamente in quanto la presenza simultanea induce a cercare le cause della
comorbilità in oggetto. Potremmo cercare di attribuire al termine comorbilità il significato preciso
attraverso la scelta di alcuni sinonimi: compresenza, simultaneatità, interessamento
contemporaneo, contiguità, cointeressamento, probabile legame ma non certo con: estraneità,
disconnessione, fenomeno avulso… 
Tendenziosa è la volontà di separare ciò che i dati derivanti dall’osservazione dei casi presentano
uniti. Non ammettere l’evidenza può trovare la propria spiegazione nella metodologia di ricerca
basata su osservazioni eseguite con parametrici psicometrici eseguiti in studio ed orientati alla
misurazione fenomenologica del deficit, senza occuparsi delle difficoltà strutturali (visuo motorie,
prassiche e di organizzazione spazio-temporale) che originano il deficit. Che semplici educatori
motori lavorino in questo senso ottenendo risultati importanti utilizzando una metodologia di
riassetto coordinativo psico-motorio sulle funzioni chiave che stanno alla base dell’orientamento
spazio-temporale, della discriminazione delle forme e  della padronanza della coordinazione oculo-
manuale può disturbare chi, per mestiere, definisce, dignostica e utilizza un settore scientifico
come veicolo per la propria affermazione. 
Che i procedimenti della lettura, della scrittura di parole e numeri e del calcolo richiedano la
padronanza dei requisiti del riconoscimento delle forme, della loro successione nello spazio e dei
loro rapporti di collocazione reciproca è un dato di fatto che non necessita di dimostrazioni. Che gli
stessi processi necessitino di un corretto utilizzo delle funzioni visuo-motorie è ovvio. Che il
procedimento della scrittura richieda sicurezza nella coordinazione oculo-manuale e che una sua
alterazione possa causare DIS-grafia, DIS-lessia o DIS-calculia è altrettanto ovvio. Che lavorando
intensivamente sulla padronanza degli elementi coordinativi visuo motori, spaziali e lateralizzanti,
propriocettivi e di gestione di tono muscolare e fluidità ritmica sia utile a soggetti che manifestano
disprassie, mi pare naturale e altrettanto ovvio. Dovrebbero essere questi scienziati rigorosamente
rinchiusi nei loro studi a dimostrarci il contrario.  Quanto la “Motricità finalizzata” riesca a produrre negli allievi con DSA è perfettamente in linea non solo con l’impostazione del prof. P.
Crispiani ma anche con le indicazioni della Consensus Conferens svoltasi a Montecatini nel 2005:
“  Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference ”
Diagnosi funzionale.
L’approfondimento  del  profilo  del  disturbo  è  fondamentale  per  la  qualificazione  funzionale  del
disturbo. La valutazione delle componenti dell’apprendimento si approfondisce e si amplia ad altre
abilità fondamentali o complementari (linguistiche, percettive, prassiche, visuomotorie, attentive,
mestiche,) ai fattori ambientali e alle condizioni emotive e relazionali per una presa in carico globale 
Segni precoci
1.  Le  difficoltà  nelle  competenze  comunicativo-linguistiche,  motorioprassiche,  uditive  e
visuospaziali  in  età  prescolare  sono  possibili  indicatori  di  rischio  di  DSA,  soprattutto  in
presenza di una anamnesi familiare positiva. La pratica clinica evidenzia un’alta presenza di
comorbilità sia fra i disturbi specifici dell’apprendimento sia con altre condizioni cliniche
quali disprassie, disturbi del comportamento e dell’umore, ADHD, disturbi d’ansia, ecc.
A suffragio di quanto sto affermando riporterò varie citazioni del neurofisiolo Antonio Damasio:
“L’intera costruzione della conoscenza, dalle forme semplici a quelle complesse, dalla conoscenza
non verbale per immagini a quella letteraria verbale dipende dalla capacità di creare mappe di ciò
che accade nel corso del tempo dentro il nostro organismo, intorno al nostro organismo, al nostro 
e con il nostro organismo – una cosa dopo l’altra, che causa un’altra cosa ancora, all’infinito.” (1)
Ciò non è distante da quanto avviene nell’evoluzione del processo cognitivo del bambino: prima le
informazioni arrivano attraverso  i sensi, poi grazie alle esperienze ed al movimento ed  in terza
battuta  tramite  il  linguaggio.  Anche  Piaget  la  pensava  così  se  ha  scandito  le  fasi  dello  sviluppo
cognitivo  secondo  la  sequenza  SENSO  MOTORIA,  PREOPERATORIA  ed,  infine,  del  PENSIERO
OPERATORIO. Del resto ogni bambino per poter assimilare concetti come durezza, peso, misura,
contenuto, interno o esterno ad un recipiente o ad uno spazio, dimensione, confronto tra grandezze
diverse  ecc.  compie  un’infinita  serie  di  sperimentazioni  manuali  e  sensoriali  senza  le  quali  non
potrebbe astrarre e generalizzare. Il neuro-scienziato L. Cozolino afferma: ”La nostra esperienza
fisica ci offre dei modelli di movimenti corporei, relazioni tra oggetti e un senso di noi stessi nello
spazio – una specie di griglia sensoriale, motoria viscerale, che funge da infrastruttura per il nostro
pensiero che si sta sviluppando. (…) Concetti astratti legati al nostro corpo attraverso la metafora,
mettendo dunque in collegamento la nostra mente con il  mondo attraverso l’esperienza del nostro
corpo”.(2)
Un’altra obiezione che ci viene mossa è che i problemi di lateralizzazione non siano una delle cause
delle cause dei DSA. Sostenendo che queste “teorie” sono ormai superate. E allora come mail 3
dislessici su 5 (120 dei 190 che abbiamo seguito fino ad oggi) hanno sulla propria linea parentale dei
mancini,  molti  dei  quali  sono  stati  contrastati  ?  E  come  è  possibile  pensare  ad  una  buona
trasmissione neuronale in assenza di una corretta dominanza emisferica ? Abbiamo analizzato 8 casi scelti casualmente riscontrando nel 100% problemi di disforia visiva (difficoltà di coordinamento
della muscolatura oculare collegata a deficit posturale), inducendo un loro parziale recupero grazie
all’uso di palline rimbalzanti, racchette da ping pong e stimolazioni propriocettive.
 Dal 2009 abbiamo studiato, affiancato e abilitato circa 190 alunni con difficoltà prassiche e D.S.A.
ad oggi, elaborando un approccio educativo basato sull’abilitazione delle funzioni motorie chiave
che  stanno  all’origine  del  corretto  orientamento  spazio-temporale  necessario  ad  assolvere
efficacemente  il  compito  di  leggere,  scrivere,  incolonnare,  orientarsi  nelle  sequenze  ed  avere
quell’autonomia operativa che consenta di avere una buona immagine di sé, indispensabile per
attribuirsi la giusta autostima.
Le  7  funzioni  chiave  sulle  quali  operiamo,  stimolando  i  bimbi  i  modo  ludico,  conducono  alla
padronanza  dell’equilibrio,  alla  giusta  regolazione  tonica  (superamento  dell’ipotonia  o
dell’ipertonia caratterizzanti  le  forme disprassiche), al miglioramento della  coordinazione oculo
manuale ed alla fluidità coordinativa, all’ orientamento spaziale ed alla padronanza dei ritmi ed al
superamento delle varie  forme  di dislateralità (manuale,  oculare o mista), portando gli allievi a
consolidare la propria dominanza cerebrale attraverso l’avviamento ai vari sport lateralizzanti (ping
pong, tennis, basket, softball, giocoleria  ecc.).
I  risultati  ottenuti  sui  numerosi  casi  seguiti  sono  stati  confermati  da  ricerche  sul  campo  e
documentati in 3 tesi universitarie, su 2 testi pubblicati e su vari articoli apparsi su riviste didattiche
e  scientifiche.  Le  ultime  ricerche  inglesi,  nel  campo  della  dislessia,  parlano  di  diradazione  delle
magno  cellule  che  hanno  la  funzione  di  favorire  la  comunicazione  interemisferica  (Stein),  di
assottigliamento  della  corteccia  cerebellare  deputata  alla  gestione  dei  processi  coordinativi
(Fawcett), di comorbilità disprassia-dislessia (Consensus Conferens,Crispiani) e di assottigliamento
del corpo calloso che ha la funzione di favorire la comunicazione interemisferica attraverso le fibre
bianche  (Vellam).  Questo  non  significa  che  la  dislessia  e  la  disprassia  siano  forme  patologiche
organiche, significa che questi individui  hanno strutture organiche che sfavoriscono la gestione dei
processi  visuo-motori  e  ciò  è  all’origine  delle  loro  difficoltà  linguistiche,  spaziali  e  sequenziali.
Intervenire  precocemente  attraverso  un  mirato  training  motorio,  da  una  parte,  attenua
notevolmente le difficoltà scolastiche di questi ragazzi, dall’altra crea le condizioni per avere una
buona  immagine  di  sé.  D’altronde  gli  studi  sulla  plasticità  neurale  (Gastaldo,  Crispiani,  Vellam)
dimostrano la possibilità di aumentare le interconnessioni tra le cellule nervose grazie all’esercizio
ed al movimento. Inoltre le neuroscienze stanno svelando scenari ottimistici sull’interazione tra
osservazione-imitazione-padronanza delle sequenze e area motoria del linguaggio. Si tratta degli
studi sui neuroni specchio operati dalla prof. Craighero dell’università di Ferrara.   Non pensiamo sia
causale  che  quella  docente  individui  nell’area  di  Broca  la  maggior  concentrazione  di  neuroni
specchio, affermando che essa: “ non sembra essere l’ “area del linguaggio”, come viene affermato
da 150 anni, quanto l’area del mettere in ordine”.(3) 
  SI OSSERVANO I MOVIMENTI DEGLI ALTRI COME LE STESSE AZIONI DOVESSERO
ESSERE COMPIUTE DALL’OSSERVATORE
  SI VIENE ESPOSTI A STIMOLAZIONI SENSORIALI VISIVE, ACUSTICHE O OLFATTIVE
ASSOCIABILI AD AZIONI MOTORIE 
  PREATTIVAZIONE DELL’AREA MOTORIA PRIMARIA
  MAGGIORE VELOCITA’ NELL’ESECUZIONE MOTORIA FINALIZZATA
  APPRENDIMENTO DELLE SEQUENZE MOTORIE E LINGUISTICHE
  STIMOLAZIONE FUNZIONALE DELL’AREA DI BROCA                     
  Preparano a fare allo stesso modo
  Predispongono il soggetto ad essere efficace rispetto al fine da raggiungere
  Abituano a rispettare l’esatta sequenza cronologica delle azioni
  Facilitano l’ampliamento del “Vocabolario prassico”
  Utilizzano la medesima Area di Broca utilizzata per l’organizzazione del
linguaggio
“L’area di Broca (…) costituisce il centro nodale del sistema dei neuroni specchio nell’uomo, ossia
si attiva durante la visione di azioni eseguite dagli altri e anche durante l’esecuzione di movimenti
di bocca e mano”. (Pag. 100) Dai primi mesi di vita, al termine dell’infanzia il bambino
osserva, assimila, fa prove ed errori e si specializza sempre di più nell’eseguire i gesti
e le parole che gli consentiranno di soddisfare i propri bisogni e di raggiungere gli scopi
I NEURONI SPECCHIO SI ATTIVANO SE
LA LORO ATTIVAZIONE PRODUCE 
LA LORO FUNZIONE SEMBRA FINALIZZATA
ALLA FACILITAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
IN QUANTO… che  si  prefigge.  Una  prova  indiretta  della  stretta  connessione  tra  osservazione-
sperimentazione motoria e linguaggio potrebbe essere l’alta percentuale di soggetti
con D.S.A. tra coloro che sono cresciuti all’interno di istituti nei quali non vi erano
sufficienti stimolazioni visive, linguistiche e motorie che le figure parentali forniscono
normalmente durante l’accudimento.
  ENTRAMBE RICHIEDONO SEQUENZIALITA’ TEMPORALE
  ENTRAMBE SONO ORIENTATE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN FINE
  ENTRAMBE UTILIZZANO UN VOCABOLARIO
  ENTRAMBE UTILIZZANO L’AREA DI BROCA
  ENTRAMBE CRESCONO GRAZIE ALL’OSSERVAZIONE E ALL’ALLENAMENTO
  ENTRAMBE AIUTANO IL SOGGETTO A MUOVERSI SICURO NEL SUO AMBIENTE
  ENTRAMBE INCREMENTANO L’AUTOSTIMA
  ENTRAMBE UTILIZZANO PLURALITA’ DI DISTRETTI CEREBRALI CON FLUSSI
SINAPTICI COSI’ VELOCI DA DIVENTARE SUBLIMINALI AL NOSTRO STUDIO
  ENTRAMBE COINVOLGONO L’ALTRA FUNZIONE PARLANDO DEVO ARTICOLARE
PARTI CORPOREE, LEGGENDO DEVO AVERE COORDINAZIONE VISUO-
MOTORIA, MUOVENDOMI COMUNICO IN MODO NON VERBALE EVOCANDO
REAZIONI E SIGNIFICATI
“A proposito della percezione di mano, abbiamo detto che il vocabolario delle azioni formatosi
sulla base dell’esperienza motoria viene utilizzato non solo per pianificare accuratamente le azioni
che devono essere eseguite ma anche per tradurre direttamente in termini motori le azioni osservate
e poterle interpretare e prevederne le conseguenze. Per la percezione dei suoni linguistici, l’ipotesi è
esattamente la stessa: l’attivazione del nostro sistema fonatorio ci permette di comprendere e
prevedere i suoni linguistici dell’altro” (Pag. 96)
Il fatto che i neuroni specchio abbiano la loro collocazione prevalente sull'area del linguaggio e che
si attivino quando si pensa ad un movimento o lo si vede fare da altri, li etichetta come
elettivamente  connessi alla ns impostazione di lavoro.
ANALOGIE TRA COMPETENZA LINGUISTICA E COMPETENZA MOTORIA Pensare o osservare  un movimento significa strutturare il pensiero procedurale delle azioni
necessarie a raggiungere uno scopo. Il lavoro di pulizia e di ottimizzazione della viabilità neuro-
motoria che la “Motricità Finalizzata” attiva rende maggiormente fluide le connessioni e rimuove
gli ostacoli allo sviluppo del pensiero e delle operazioni mentali procedurali. 
Io concettualmente dico che progettare un movimento, vederlo agire da altri è una forma di
organizzazione sequenziale finalizzata, da cui mi sembra molto plausibile che funzioni affini siano
situate in aree che svolgono l'ordine procedurale linguistico, motorio o matematico.
Che 12 bambini dai 7 ai 12 anni siano migliorati bel 60 % delle aree scolastiche praticando i nostri
esercizi per  5 mesi e senza alcun  intervento logopedico, è  un fatto e in  quanto tale è un  dato
oggettivo.  Lo abbiamo dimostrato e documentato. (4) Il problema non è tanto aver ragione, quanto
considerare i costi sociali, etici e familiari della chiusura a questo nostro approccio metodologico, in
termini di mancata offerta di opportunità abilitative alla popolazione scolastica. La divulgazione
degli strumenti metodologici gratuiti che abbiamo messo in rete e la pianificazione di un progetto
formativo per docenti delle scuole d’infanzia, primaria e di scienze motorie avrebbe un inestimabile
valore in termini di prevenzione e di diffusione del benessere. (5) 
(1) A. Damasio, (99) ,“Emozione e coscienza”, Milano , Adelphi, pag. 229
(2) L. Cozolino, (08), “Il cervello sociale”, Milano, Cortina, pag. 76
(3) L. Craighero, (10), “Neuroni Specchio”, Il Mulino, Bologna, pag.103
(4) Lodi, Barbieri…, “Corporeità e difficoltà di apprendimento – Motricità e successo educativo”,
Brescia, La scuola, 2014
(5) Youtube: “Meno dislessia più corporeità” oppure “Comitato Vivere Insieme” (Autoformazione
docenti -  Prevenzione del disagio).




Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di Apprendimento Prof. Daniele LODI

Pericolosi pregiudizi sui Deficit Specifici di Apprendimento 

Stiamo operando una ricerca nel campo dei Deficit Specifici di Apprendimento e incontriamo, 
oramai da 4 anni, resistenze e pregiudizi da parte del mondo scientifico e degli “Addetti ai lavori”. 
Ci sentiamo in dovere di chiarire alcuni punti fondamentali in nome di quelle migliaia di bimbi in 
difficoltà e delle loro famiglie che potranno beneficiare di un futuro più sereno se solo ci fosse un 
minimo di disponibilità a prendere in esame i risultati che stiamo ottenendo. I nostri bimbi 
migliorano autostima, padronanza esecutiva e prestazioni scolastiche esercitandosi e giocando in 
modo mirato e, siccome è troppo banale pensare che ciò possa attenuare i loro deficit , ci viene 
obiettato che i miglioramenti ottenuti non dipendono sicuramente dal rapporto tra disprassia e 
dislessia. 
Considerare la Comorbilità tra dislessia e disprassia come motivo di mancata interferenza tra i due 
fenomeni è insensato, non corretto e tendenzioso. Insensato, in quanto se due fenomeni si 
presentano simultaneamente ciò deve indurre a considerarli collegati e non a se stanti. Non 
corretto scientificamente in quanto la presenza simultanea induce a cercare le cause della 
comorbilità in oggetto. Potremmo cercare di attribuire al termine comorbilità il significato preciso 
attraverso la scelta di alcuni sinonimi: compresenza, simultaneatità, interessamento 
contemporaneo, contiguità, cointeressamento, probabile legame ma non certo con: estraneità, 
disconnessione, fenomeno avulso…  
Tendenziosa è la volontà di separare ciò che i dati derivanti dall’osservazione dei casi presentano 
uniti. Non ammettere l’evidenza può trovare la propria spiegazione nella metodologia di ricerca 
basata su osservazioni eseguite con parametrici psicometrici eseguiti in studio ed orientati alla 
misurazione fenomenologica del deficit, senza occuparsi delle difficoltà strutturali (visuo motorie, 
prassiche e di organizzazione spazio-temporale) che originano il deficit. Che semplici educatori 
motori lavorino in questo senso ottenendo risultati importanti utilizzando una metodologia di 
riassetto coordinativo psico-motorio sulle funzioni chiave che stanno alla base dell’orientamento 
spazio-temporale, della discriminazione delle forme e  della padronanza della coordinazione oculo-
manuale può disturbare chi, per mestiere, definisce, dignostica e utilizza un settore scientifico 
come veicolo per la propria affermazione.  
Che i procedimenti della lettura, della scrittura di parole e numeri e del calcolo richiedano la 
padronanza dei requisiti del riconoscimento delle forme, della loro successione nello spazio e dei 
loro rapporti di collocazione reciproca è un dato di fatto che non necessita di dimostrazioni. Che gli 
stessi processi necessitino di un corretto utilizzo delle funzioni visuo-motorie è ovvio. Che il 
procedimento della scrittura richieda sicurezza nella coordinazione oculo-manuale e che una sua 
alterazione possa causare DIS-grafia, DIS-lessia o DIS-calculia è altrettanto ovvio. Che lavorando 
intensivamente sulla padronanza degli elementi coordinativi visuo motori, spaziali e lateralizzanti, 
propriocettivi e di gestione di tono muscolare e fluidità ritmica sia utile a soggetti che manifestano 
disprassie, mi pare naturale e altrettanto ovvio. Dovrebbero essere questi scienziati rigorosamente 
rinchiusi nei loro studi a dimostrarci il contrario.  Quanto la “Motricità finalizzata” riesca a produrre negli allievi con DSA è perfettamente in linea non solo con l’impostazione del prof. P. 
Crispiani ma anche con le indicazioni della Consensus Conferens svoltasi a Montecatini nel 2005: 
“  Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference ” 
Diagnosi funzionale. 
L’approfondimento  del  profilo  del  disturbo  è  fondamentale  per  la  qualificazione  funzionale  del 
disturbo. La valutazione delle componenti dell’apprendimento si approfondisce e si amplia ad altre 
abilità fondamentali o complementari (linguistiche, percettive, prassiche, visuomotorie, attentive, 
mestiche,) ai fattori ambientali e alle condizioni emotive e relazionali per una presa in carico globale  
Segni precoci 
1.  Le  difficoltà  nelle  competenze  comunicativo-linguistiche,  motorioprassiche,  uditive  e 
visuospaziali  in  età  prescolare  sono  possibili  indicatori  di  rischio  di  DSA,  soprattutto  in 
presenza di una anamnesi familiare positiva. La pratica clinica evidenzia un’alta presenza di 
comorbilità sia fra i disturbi specifici dell’apprendimento sia con altre condizioni cliniche 
quali disprassie, disturbi del comportamento e dell’umore, ADHD, disturbi d’ansia, ecc. 
A suffragio di quanto sto affermando riporterò varie citazioni del neurofisiolo Antonio Damasio: 
“L’intera costruzione della conoscenza, dalle forme semplici a quelle complesse, dalla conoscenza 
non verbale per immagini a quella letteraria verbale dipende dalla capacità di creare mappe di ciò 
che accade nel corso del tempo dentro il nostro organismo, intorno al nostro organismo, al nostro  
e con il nostro organismo – una cosa dopo l’altra, che causa un’altra cosa ancora, all’infinito.” (1) 
Ciò non è distante da quanto avviene nell’evoluzione del processo cognitivo del bambino: prima le 
informazioni arrivano attraverso  i sensi, poi grazie alle esperienze ed al movimento ed  in terza 
battuta  tramite  il  linguaggio.  Anche  Piaget  la  pensava  così  se  ha  scandito  le  fasi  dello  sviluppo 
cognitivo  secondo  la  sequenza  SENSO  MOTORIA,  PREOPERATORIA  ed,  infine,  del  PENSIERO 
OPERATORIO. Del resto ogni bambino per poter assimilare concetti come durezza, peso, misura, 
contenuto, interno o esterno ad un recipiente o ad uno spazio, dimensione, confronto tra grandezze 
diverse  ecc.  compie  un’infinita  serie  di  sperimentazioni  manuali  e  sensoriali  senza  le  quali  non 
potrebbe astrarre e generalizzare. Il neuro-scienziato L. Cozolino afferma: ”La nostra esperienza 
fisica ci offre dei modelli di movimenti corporei, relazioni tra oggetti e un senso di noi stessi nello 
spazio – una specie di griglia sensoriale, motoria viscerale, che funge da infrastruttura per il nostro 
pensiero che si sta sviluppando. (…) Concetti astratti legati al nostro corpo attraverso la metafora, 
mettendo dunque in collegamento la nostra mente con il  mondo attraverso l’esperienza del nostro 
corpo”.(2) 
Un’altra obiezione che ci viene mossa è che i problemi di lateralizzazione non siano una delle cause 
delle cause dei DSA. Sostenendo che queste “teorie” sono ormai superate. E allora come mail 3 
dislessici su 5 (120 dei 190 che abbiamo seguito fino ad oggi) hanno sulla propria linea parentale dei 
mancini,  molti  dei  quali  sono  stati  contrastati  ?  E  come  è  possibile  pensare  ad  una  buona 
trasmissione neuronale in assenza di una corretta dominanza emisferica ? Abbiamo analizzato 8 casi scelti casualmente riscontrando nel 100% problemi di disforia visiva (difficoltà di coordinamento 
della muscolatura oculare collegata a deficit posturale), inducendo un loro parziale recupero grazie 
all’uso di palline rimbalzanti, racchette da ping pong e stimolazioni propriocettive. 
 Dal 2009 abbiamo studiato, affiancato e abilitato circa 190 alunni con difficoltà prassiche e D.S.A. 
ad oggi, elaborando un approccio educativo basato sull’abilitazione delle funzioni motorie chiave 
che  stanno  all’origine  del  corretto  orientamento  spazio-temporale  necessario  ad  assolvere 
efficacemente  il  compito  di  leggere,  scrivere,  incolonnare,  orientarsi  nelle  sequenze  ed  avere 
quell’autonomia operativa che consenta di avere una buona immagine di sé, indispensabile per 
attribuirsi la giusta autostima. 
Le  7  funzioni  chiave  sulle  quali  operiamo,  stimolando  i  bimbi  i  modo  ludico,  conducono  alla 
padronanza  dell’equilibrio,  alla  giusta  regolazione  tonica  (superamento  dell’ipotonia  o 
dell’ipertonia caratterizzanti  le  forme disprassiche), al miglioramento della  coordinazione oculo 
manuale ed alla fluidità coordinativa, all’ orientamento spaziale ed alla padronanza dei ritmi ed al 
superamento delle varie  forme  di dislateralità (manuale,  oculare o mista), portando gli allievi a 
consolidare la propria dominanza cerebrale attraverso l’avviamento ai vari sport lateralizzanti (ping 
pong, tennis, basket, softball, giocoleria  ecc.). 
I  risultati  ottenuti  sui  numerosi  casi  seguiti  sono  stati  confermati  da  ricerche  sul  campo  e 
documentati in 3 tesi universitarie, su 2 testi pubblicati e su vari articoli apparsi su riviste didattiche 
e  scientifiche.  Le  ultime  ricerche  inglesi,  nel  campo  della  dislessia,  parlano  di  diradazione  delle 
magno  cellule  che  hanno  la  funzione  di  favorire  la  comunicazione  interemisferica  (Stein),  di 
assottigliamento  della  corteccia  cerebellare  deputata  alla  gestione  dei  processi  coordinativi 
(Fawcett), di comorbilità disprassia-dislessia (Consensus Conferens,Crispiani) e di assottigliamento 
del corpo calloso che ha la funzione di favorire la comunicazione interemisferica attraverso le fibre 
bianche  (Vellam).  Questo  non  significa  che  la  dislessia  e  la  disprassia  siano  forme  patologiche 
organiche, significa che questi individui  hanno strutture organiche che sfavoriscono la gestione dei 
processi  visuo-motori  e  ciò  è  all’origine  delle  loro  difficoltà  linguistiche,  spaziali  e  sequenziali. 
Intervenire  precocemente  attraverso  un  mirato  training  motorio,  da  una  parte,  attenua 
notevolmente le difficoltà scolastiche di questi ragazzi, dall’altra crea le condizioni per avere una 
buona  immagine  di  sé.  D’altronde  gli  studi  sulla  plasticità  neurale  (Gastaldo,  Crispiani,  Vellam) 
dimostrano la possibilità di aumentare le interconnessioni tra le cellule nervose grazie all’esercizio 
ed al movimento. Inoltre le neuroscienze stanno svelando scenari ottimistici sull’interazione tra 
osservazione-imitazione-padronanza delle sequenze e area motoria del linguaggio. Si tratta degli 
studi sui neuroni specchio operati dalla prof. Craighero dell’università di Ferrara.   Non pensiamo sia 
causale  che  quella  docente  individui  nell’area  di  Broca  la  maggior  concentrazione  di  neuroni 
specchio, affermando che essa: “ non sembra essere l’ “area del linguaggio”, come viene affermato 
da 150 anni, quanto l’area del mettere in ordine”.(3)  

APPROCCIO PSICOMOTORIOE NEURO-FISIOLOGICO

  I NEURONI SPECCHIO SI ATTIVANO SE

  SI OSSERVANO I MOVIMENTI DEGLI ALTRI COME LE STESSE AZIONI DOVESSERO 
ESSERE COMPIUTE DALL’OSSERVATORE 
  SI VIENE ESPOSTI A STIMOLAZIONI SENSORIALI VISIVE, ACUSTICHE O OLFATTIVE 
ASSOCIABILI AD AZIONI MOTORIE  

 LA LORO ATTIVAZIONE PRODUCE

  PREATTIVAZIONE DELL’AREA MOTORIA PRIMARIA 
  MAGGIORE VELOCITA’ NELL’ESECUZIONE MOTORIA FINALIZZATA 
  APPRENDIMENTO DELLE SEQUENZE MOTORIE E LINGUISTICHE 
  STIMOLAZIONE FUNZIONALE DELL’AREA DI BROCA 
            
 LA LORO FUNZIONE SEMBRA FINALIZZATA ALLA FACILITAZIONE    DELL’APPRENDIMENTO IN QUANTO…  
                                  
  Preparano a fare allo stesso modo 
  Predispongono il soggetto ad essere efficace rispetto al fine da raggiungere 
  Abituano a rispettare l’esatta sequenza cronologica delle azioni 
  Facilitano l’ampliamento del “Vocabolario prassico” 
  Utilizzano la medesima Area di Broca utilizzata per l’organizzazione del 
linguaggio 

“L’area di Broca (…) costituisce il centro nodale del sistema dei neuroni specchio nell’uomo, ossia 
si attiva durante la visione di azioni eseguite dagli altri e anche durante l’esecuzione di movimenti 
di bocca e mano”. (Pag. 100) Dai primi mesi di vita, al termine dell’infanzia il bambino 
osserva, assimila, fa prove ed errori e si specializza sempre di più nell’eseguire i gesti 
e le parole che gli consentiranno di soddisfare i propri bisogni e di raggiungere gli scopi 

I NEURONI SPECCHIO SI ATTIVANO SE LA LORO ATTIVAZIONE PRODUCE   LA LORO FUNZIONE SEMBRA FINALIZZATA  ALLA FACILITAZIONE DELL’APPRENDIMENTO  IN QUANTO

… che  si  prefigge.  Una  prova  indiretta  della  stretta  connessione  tra  osservazione-
sperimentazione motoria e linguaggio potrebbe essere l’alta percentuale di soggetti 
con D.S.A. tra coloro che sono cresciuti all’interno di istituti nei quali non vi erano 
sufficienti stimolazioni visive, linguistiche e motorie che le figure parentali forniscono 
normalmente durante l’accudimento. 

 ANALOGIE TRA COMPETENZA LINGUISTICA E COMPETENZA MOTORIA 

  ENTRAMBE RICHIEDONO SEQUENZIALITA’ TEMPORALE 
  ENTRAMBE SONO ORIENTATE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN FINE 
  ENTRAMBE UTILIZZANO UN VOCABOLARIO 
  ENTRAMBE UTILIZZANO L’AREA DI BROCA 
  ENTRAMBE CRESCONO GRAZIE ALL’OSSERVAZIONE E ALL’ALLENAMENTO 
  ENTRAMBE AIUTANO IL SOGGETTO A MUOVERSI SICURO NEL SUO AMBIENTE 
  ENTRAMBE INCREMENTANO L’AUTOSTIMA 
  ENTRAMBE UTILIZZANO PLURALITA’ DI DISTRETTI CEREBRALI CON FLUSSI 
SINAPTICI COSI’ VELOCI DA DIVENTARE SUBLIMINALI AL NOSTRO STUDIO 
  ENTRAMBE COINVOLGONO L’ALTRA FUNZIONE PARLANDO DEVO ARTICOLARE 
PARTI CORPOREE, LEGGENDO DEVO AVERE COORDINAZIONE VISUO-
MOTORIA, MUOVENDOMI COMUNICO IN MODO NON VERBALE EVOCANDO 
REAZIONI E SIGNIFICATI 
“A proposito della percezione di mano, abbiamo detto che il vocabolario delle azioni formatosi 
sulla base dell’esperienza motoria viene utilizzato non solo per pianificare accuratamente le azioni 
che devono essere eseguite ma anche per tradurre direttamente in termini motori le azioni osservate 
e poterle interpretare e prevederne le conseguenze. Per la percezione dei suoni linguistici, l’ipotesi è 
esattamente la stessa: l’attivazione del nostro sistema fonatorio ci permette di comprendere e 
prevedere i suoni linguistici dell’altro” (Pag. 96) 

 Muoversi é progettare. Asse Motorio-Linguistico-Concettuale

Il fatto che i neuroni specchio abbiano la loro collocazione prevalente sull'area del linguaggio e che 
si attivino quando si pensa ad un movimento o lo si vede fare da altri, li etichetta come 
elettivamente  connessi alla ns impostazione di lavoro. 
ANALOGIE TRA COMPETENZA LINGUISTICA E COMPETENZA MOTORIA  I I
Muoversi é progettare.
Asse Motorio-Linguistico-ConcettualePensare o osservare  un movimento significa strutturare il pensiero procedurale delle azioni 
necessarie a raggiungere uno scopo. Il lavoro di pulizia e di ottimizzazione della viabilità neuro-
motoria che la “Motricità Finalizzata” attiva rende maggiormente fluide le connessioni e rimuove 
gli ostacoli allo sviluppo del pensiero e delle operazioni mentali procedurali.  
Io concettualmente dico che progettare un movimento, vederlo agire da altri è una forma di 
organizzazione sequenziale finalizzata, da cui mi sembra molto plausibile che funzioni affini siano 
situate in aree che svolgono l'ordine procedurale linguistico, motorio o matematico. 
Che 12 bambini dai 7 ai 12 anni siano migliorati bel 60 % delle aree scolastiche praticando i nostri 
esercizi per  5 mesi e senza alcun  intervento logopedico, è  un fatto e in  quanto tale è un  dato 
oggettivo.  Lo abbiamo dimostrato e documentato. (4) Il problema non è tanto aver ragione, quanto 
considerare i costi sociali, etici e familiari della chiusura a questo nostro approccio metodologico, in 
termini di mancata offerta di opportunità abilitative alla popolazione scolastica. La divulgazione 
degli strumenti metodologici gratuiti che abbiamo messo in rete e la pianificazione di un progetto 
formativo per docenti delle scuole d’infanzia, primaria e di scienze motorie avrebbe un inestimabile 
valore in termini di prevenzione e di diffusione del benessere. (5)  

(1) A. Damasio, (99) ,“Emozione e coscienza”, Milano , Adelphi, pag. 229 
(2) L. Cozolino, (08), “Il cervello sociale”, Milano, Cortina, pag. 76 
(3) L. Craighero, (10), “Neuroni Specchio”, Il Mulino, Bologna, pag.103 
(4) Lodi, Barbieri…, “Corporeità e difficoltà di apprendimento – Motricità e successo educativo”, 
Brescia, La scuola, 2014 
(5) Youtube: “Meno dislessia più corporeità” oppure “Comitato Vivere Insieme” (Autoformazione 
docenti -  Prevenzione del disagio). 

Prof. Daniele LODI